Domande a Microsoft sui formati aperti
Pubblicato originariamente sul sito della BBC, l'11 luglio 2007.
Dopo che Microsoft ha annunciato di voler collaborare con gli Archivi Nazionali inglesi per aiutarli ad aprire i vecchi formati dei documenti digitali, Georg Greve e Joachim Jakobs, della Free Software Foundation Europe, discutono le motivazioni del gigante statunitense.
Gli utenti di oggi guidano lo sviluppo tecnologico di domani. Questa idea appartiene al senso comune.
Ma quando gli stessi clienti prima pagano la stessa azienda per creare un problema e poi la pagano di nuovo per risolvere quel problema, la maggior parte delle persone si aspetterebbe che il cliente non sia soddisfatto. Al contrario, almeno alcuni sembrano contenti.
Il problema: Microsoft domina il mercato desktop e il mercato del software da ufficio con una percentuale superiore al 90%. Ogni documento memorizzato nei suoi formati binari proprietari e soprattutto ogni documento condiviso tra più persone rafforza il monopolio e danneggia la concorrenza, l'economia e la società nel suo complesso.
Più ampio è l'uso di questi formati, più forte è l'effetto di rete che costringe gli altri nella stessa dipendenza - proprio come è successo agli Archivi Nazionali inglesi.
Il fatto: Microsoft ha chiesto agli Archivi Nazionali inglesi di investire in una soluzione che garantisse accesso ai loro dati immagazzinati in formati obsoleti.
Proprio la scorsa settimana BBC News ha realizzato un servizio su Gordon Frazer, amministratore delegato di Microsoft Inghilterra, che ha espresso la preoccupazione che gli utenti possano perdere i propri dati: "Se non viene fatto un maggior lavoro per assicurare che i formati obsoleti possano essere letti e modificati in futuro, ci troveremo di fronte a un buco nero digitale."
Affermazione onesta
Questa è un'affermazione sorprendentemente onesta da parte di un'azienda che è il il più grande fornitore al mondo di formati obsoleti incompatibili e privi di documentazione.
Apparentemente, la migliore soluzione che Microsoft può offrire è "emulare" le vecchie versioni di Windows all'interno dell'attuale versione di Windows Vista.
Alcune biblioteche e musei potrebbero davvero voler dare un'idea degli anni precedenti dell'informatica, e non tutti potrebbero voler offrire l'esperienza pienamente autentica di utilizzare il vecchio hardware per cogliere l'originale "spirito" dei tempi andati.
Ma gli Archivi Nazionali inglesi sono un museo primariamente dedicato a preservare l'esperienza originale di età e tecnologie del lontano passato? Oppure la loro missione è archiviare la conoscenza, i pensieri e le idee delle generazioni che noi formiamo?
Il grande pubblico potrebbe non voler leggere Cesare dal manoscritto di un particolare scriba sulle originali tavolette d'argilla o sulla pergamena.
Basterebbero le immagini di queste, anche se gran parte delle persone preferirebbe una trascrizione su carta o sullo schermo.
Una buona traduzione
Ancora più persone sarebbero soddisfatte con una buona traduzione. I formati dei file sono l'equivalente della trascrizione, essi codificano lo scritto originale in una nuova forma per il suo immagazzinamento.
Questa idea non è nuova. L'uomo ha sempre cercato di preservare la conoscenza, come è documentato dalle tavolette d'argilla, dai manoscritti e dai dipinti nelle grotte del lontano passato.
Ma mentre il mezzo di archiviazione può durare un tempo lunghissimo, qualche volta il significato si perde perché si perde la chiave per capire l'informazione.
In termini moderni: non conosciamo più il codice usato nei dipinti delle caverne.
L'informazione digitale potrebbe essere potenzialmente immagazzinata senza perdita di qualità per molti anni a venire.
Ma se non conosciamo la codifica, i nostri documenti diventeranno una serie senza significato di zeri e di uno per le future generazioni, proprio come i dipinti rupestri sono troppo spesso per noi pezzi di colore sulla pietra privi di significato.
Il modo migliore per preservare la codifica è diffonderla il più possibile, renderla un bene pubblico che sia salvaguardato con la stessa o maggiore diligenza della stessa informazione codificata.
Attualmente c'è solo un'azienda che sa esattamente come ha implementato i suoi vecchi formati proprietari.
Se Microsoft avesse usato gli standard aperti dal momento in cui fu fondata nel 1975, questo problema non esisterebbe.
In effetti, coloro che usano GNOME Office, Koffice o OpenOffice.org non avrebbero problemi a leggere i documenti scritti dagli utilizzatori di Microsoft (MS) Office.
Allo stato attuale delle cose, la stabilità della codifica dipende completamente dalla futura esistenza e dal comportamento di una azienda.
Grazie alla cooperazione di molte imprese che si trovano in forte concorrenza, ma che comprendono la necessità di preservare la codifica, esiste uno Standard Aperto per i documenti da ufficio: l' "OpenDocument format" (ODF), che è mantenuto e sviluppato da OASIS, un'organizzazione internazionale di standardizzazione nel campo del commercio elettronico, ed è stato certificato dall'Organizzazione Internazionale per le Standardizzazioni (ISO).
Seri dubbi
Microsoft sostiene di avere il proprio formato aperto, chiamato MS-OOXML. Ma ci sono seri dubbi sul fatto che MS-OOXML possa essere considerato uno Standard Aperto: Come una bambola russa, contiene un certo numero di formati obsoleti come "Word95" o "Word6", che non sono pubblici e possono essere implementati solo da Microsoft.
Un'altra questione è il fatto che OOXML può essere soggetto a rivendicazioni brevettuali. In definitiva, lo sviluppo del formato dipende completamente dalla futura esistenza di un'azienda. Possiamo scommettere il nostro futuro sul fatto che Microsoft possa esistere fino al 4007?
L'impatto dei doppi standard è stato recentemente spiegato da Open Forum Europe, un'associazione di imprese con membri come Fujitsu Siemens, Hewlett Packard, IBM, Intel, Novell e Sun.
La loro conclusione è stata appoggiare l'ODF: "Standard Aperti multipli nel campo dell'Interoperabilità sono sgraditi, costosi e inattuabili sia per gli utenti che per i fornitori, e saranno rifiutati dal mercato."
Il pubblico deve capire: Finché solo Microsoft può scrivere software che sarà capace di fare un uso completo del predominante formato di file da ufficio, Microsoft rimarrà il venditore predominante per mancanza di alternative e concorrenza.
Per rendere MS-OOXML il formato di file predominante, Microsoft sta ora chiedendo l'approvazione del suo formato attraverso l'ISO, contando sul suo predominio del mercato e sugli sforzi globali di lobbying per costringere un numero sufficiente di enti nazionali di standardizzazione ad approvare MS-OOXML in sede OSI.
Abbiamo posto sei domande cui vogliamo che Microsoft risponda - ma la più importante è questa: Perché Microsoft ha rifiutato e rifiuta di partecipare all'esistente sforzo di standardizzazione?